Tecnologia

A 3 Euro Screen Saver può essere un rischio per la tua sicurezza

Con l’unica intenzione di mantenere al sicuro il fragile schermo del suo nuovissimo Samsung Galaxy S10, Lisa Neilson ha deciso di fare ciò che la maggior parte degli utenti di smartphone ha fatto occasionalmente: acquistare una protezione per lo schermo per il suo cellulare. Quello che non immaginava è che questa decisione innocente avrebbe presto portato a un rischio per la sua sicurezza.

Ciò si riflette in The Sun, dove la protagonista di questa storia racconta che, dopo aver posizionato un foglio protettivo per lo schermo del suo Galaxy S10, qualsiasi impronta digitale potrebbe sbloccare il suo dispositivo al primo tentativo, così che, nelle parole degli interessati, «chiunque potrebbe accedere alle applicazioni finanziarie e trasferire fondi».

Dopo aver scoperto che anche suo marito era riuscito a sbloccare il terminale con la sua impronta digitale – nonostante ovviamente non fosse registrato al telefono – e senza sapere che la causa di questo problema fosse l’ accessorio che aveva comprato su eBay giorni fa per £ 2,70, Lisa ha deciso per contattare il supporto tecnico Samsung. Dopo aver esaminato il problema, la società ha stabilito che potrebbe trattarsi di una vulnerabilità nel sistema:

«L’addetto al servizio clienti ha preso il controllo del telefono da remoto ed è entrato in tutte le impostazioni e alla fine ha ammesso che sembrava una violazione della sicurezza».

Tuttavia, durante il test della stessa protezione in gel su un altro dispositivo dello stesso tipo, sono stati in grado di vedere come il problema si fosse ripresentato e quindi hanno concluso che la causa era l’accessorio. Samsung, dal canto suo, afferma di essere allo studio del caso e, intanto, ricorda che non è consigliabile utilizzare accessori non autorizzati, che a causa della loro incompatibilità con i dispositivi del brand possono portare a questo tipo di problema.

Ma come può un semplice pezzo di plastica diventare la causa di una situazione del genere? Temo che la risposta risieda nella tecnologia alla base del lettore di impronte digitali a ultrasuoni del Samsung Galaxy S10.

A differenza dei lettori ottici – come quello incluso nel OnePlus 7T – questo tipo di sensori a ultrasuoni emettono onde ultrasoniche da sotto lo schermo, e tornano al sensore con le informazioni dell’impronta digitale dopo aver rimbalzato sul dito dell’utente. Se le informazioni corrispondono all’impronta digitale memorizzata, il cellulare viene sbloccato. Ecco perché, fin dall’inizio, l’uso di una protezione per lo schermo è stato scoraggiato poiché è stato dimostrato che può influire sull’efficacia del sensore.

Nel caso che ci riguarda oggi, stiamo parlando di un proteggi schermo in gel, la cui applicazione richiede acqua per poter «attivare» l’adesivo che permetterà al foglio di rimanere aderente allo schermo. È probabile che, a causa di questo adesivo, il sensore abbia ricevuto letture distorte durante il tentativo di identificare le impronte digitali, in modo che il terminale potesse essere sbloccato da chiunque.

Pur trattandosi comunque di un caso curioso, serve a ricordare l’ importanza di utilizzare accessori la cui compatibilità sia certificata, e di marchi di una certa notorietà. Alla fine, a buon mercato è quasi sempre costoso.

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