Cosa guardare su Apple TV+: 1971, l’anno in cui la musica ha cambiato tutto
Qui abbiamo già trattato altri documentari sulla musica che sono stati trasmessi su Apple TV +, come la storia dei Beastie Boys o quella che documenta l’ultimo album di Bruce Springsteen, entrambi con elogi per il punto di vista unico che portano. e qualità cinematografica.
Il documentario del 1971 è diverso nel senso che si tratta di una serie di documentari che formano un insieme compatto, a volte non coeso, ma indubbiamente con molto merito. In questo senso (la serie di documentari su un tema centrale) avrà qualcosa in comune con la serie annunciata di Mark Ronson in cui intervisterà musicisti alla ricerca di suoni, oltre a eseguire composizioni.
La cosa che più colpisce dal punto di vista «documentario», se mi permetto di ribadire, è l’esistenza di dichiarazioni degli artisti coinvolti (e già deceduti) che parlano di quel periodo. È vero che c’è una certa fissazione con i Rolling Stones e con David Bowie, ma è anche che loro erano le star dell’epoca.
È anche vero che non si sa se i documentari sono così perché è questo l’importante o perché è di questo che si parla. Anche così, la panoplia di musicisti e interpreti che appaiono nei diversi capitoli è impressionante e il modo in cui ritraggono il cambiamento del tempo, dalla morte di «Flower Power» e l’utopia hippy, che dà origine alla confusione e al malcontento che ha ci ha portato qui (forse il nichilismo abbonda ora) è impressionante: l’ascesa del Black Power (con l’adozione della musica nera da parte del pubblico bianco), la droga e la morte, l’ambiguità e il glam rock, ecc. eccetera.
In qualche modo mi rimanda all’eccellente serie Time Life » The History of Rock’n’Roll «, solo che abbraccia decenni e questa serie parla solo dell’ambiente musicale e sociale del 1971 (anche se molti eventi sono venuti da prima e avrebbero ripercussioni molto tardi).
Se sei un appassionato di musica, vuoi capire meglio il cambio generazionale che ha portato la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta o semplicemente vuoi vedere un ottimo lavoro di documentazione, editing e sceneggiatura, non posso che consigliarti si «beve» 1971 fino all’ultima nota (cioè goccia).
Speriamo che Apple continui a prendere sul serio la musica perché c’è una grande nicchia di mercato non sfruttata, con documentari disseminati su tutte le piattaforme… e se dovesse riprendere l’Apple Music Live Festival, per trasmettere in streaming esclusivamente sui suoi canali… sarebbe il bomba!