Apple assolta dal pagamento delle tasse non pagate in Irlanda
Questo mercoledì la Corte di Giustizia dell’UE in una sentenza tanto attesa in cui ha dato un bastone alla Commissione Europea e ha condannato che i tecnici della comunità non sono riusciti a dimostrare che gli accordi legali utilizzati erano un vantaggio selettivo per l’azienda.
Il caso risale all’agosto 2016, quando la Commissione Europea ordinò all’Irlanda di recuperare fino a 13 miliardi di euro, più interessi, di tasse non pagate da Apple tra il 2003 e il 2014.
Le irregolarità, secondo Vestager, erano state dimostrate dal 1991, ma da quando la Commissione ha aperto il fascicolo nel 2013 e le regole ci permettono di tornare indietro solo di un decennio, i calcoli che si sommano a quei 14.000 milioni di euro sono solo del 2003.
Il Tribunale, tuttavia, ritiene che la Commissione abbia commesso un errore nel dichiarare che i ruling fiscali con Apple Sales International (ASI) e Apple Operations Europe (AOE) avevano un «vantaggio economico selettivo» e che, pertanto, riguardavano aiuti illegali dissimulati.
Allo stesso modo, ritiene che la Commissione non abbia dimostrato, nel suo ragionamento sussidiario, «errori metodologici nei ruling fiscali contestati che avrebbero portato a una riduzione degli utili attribuibili di ASI e AOE in Irlanda». E sebbene il Tribunale “deplori il carattere incompleto e talvolta incoerente dei ruling fiscali, i vizi individuati dalla Commissione non sono, di per sé, sufficienti a dimostrare l’esistenza di un vantaggio ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 1, del Trattato sui il funzionamento dell’UE. Né vi sono prove sufficienti che i ruling fiscali “erano il risultato della discrezionalità esercitata dalle autorità fiscali irlandesi”.
La sentenza è del Tribunale dell’Ue, ma la Commissione può appellarsi alla Corte di giustizia, il massimo grado.
In un raro caso, Tim Cook si è espresso contro queste azioni in un linguaggio particolarmente chiaro: «è tutta politica» e ha anche indirizzato una lettera aperta all’intera comunità Apple europea. Sembra che avesse ragione.
Nel 2013 abbiamo pubblicato questo articolo: Come Apple, Yahoo e Google usano anche l’Irlanda per evitare le tasse