criptovalute

Minacce al prezzo di bitcoin

Il mercato del bitcoin non è troppo grande considerando che è venduto in tutto il mondo e ad investitori di molti profili, e, quindi, con una capitalizzazione totale di poco superiore a 144,76 miliardi di dollari, una vendita valutata a 118 milioni di dollari è abbastanza alta da abbassare prezzi.

Con la vendita di 13.000 bitcoin, l’exchange China Plus Token (protagonista della più grande truffa crittografica fino ad oggi) è riuscito ad abbassare i prezzi dei bitcoin in questi giorni e temporaneamente. Vista la dimensione della truffa, è certo che continuerà a venderli su base ricorrente nei prossimi tempi, e incidendo quindi sul prezzo di bitcoin al ribasso.

La ricerca sulla catena di analisi

Come ha scoperto la società di analisi blockchain, l’exchange cinese ha creato la classica truffa piramidale in cui ha finito per rubare circa 3.000 milioni di dollari in varie criptovalute, tra cui 180.000 bitcoin e 6.400.000 ethereum, che, deviati su migliaia di indirizzi, compaiono di tanto in tanto destabilizzare i prezzi, come è successo questa volta.

lunedì nero

Il crollo del bitcoin ha coinciso nel tempo con un calo generalizzato dei valori delle azioni, come petrolio e azioni di entità finanziarie, riconducibile alla paura e alle misure preventive che cercano di fermare l’espansione del coronavirus, rendendo facile mettere le criptovalute nella stessa borsa.

Ma secondo diversi analisti di criptovalute, la caduta ha più a che fare con il tentativo dell’exchange cinese di convertire le sue criptovalute in denaro contante, piuttosto che con il coronavirus, anche se il caso, o meno, ha voluto che la vendita avvenisse. la crisi sanitaria.

Un dimezzamento in vista

A maggio di quest’anno ci sarà un evento che dovrebbe incidere sul prezzo del bitcoin in rialzo, un halving. Un halving «salta» quando viene minato un certo blocco, da cui la ricompensa in bitcoin si riduce della metà, se ora il miner ottiene 13,5 bitcoin per ogni blocco, dall’halving sarà 6,25, nonostante che l’investimento in energia non stia andando per essere inferiore, e se dobbiamo investire lo stesso sforzo per una ricompensa inferiore, i prezzi devono aumentare per necessità.

Cosa cercano i cripto-dipendenti?

Sembra che gli internauti interessati al bitcoin vivano più a lungo nell’attuale epidemia che nel futuro dimezzamento, poiché secondo lo strumento Google Trends si cercano più informazioni sulle presunte ripercussioni della crisi virale nella criptovaluta di riferimento rispetto a informazioni su un evento che avviene ogni quattro anni e per il quale non mancano nemmeno tre mesi, quindi si può dedurre che o c’è più preoccupazione su come si comporteranno i prezzi, oppure che le persone cercano rifugi attivi, caratteristica che alcuni analisti considerano incontrare alcune criptovalute.

Quali sono gli argomenti a favore e contro il fatto che bitcoin, e quindi altre criptovalute, siano un rifugio sicuro?

A favore abbiamo la non ingerenza degli organi statali nel loro valore, cioè, ovviamente possono influenzare attraverso regolamenti e divieti, potrebbero anche avere parte delle riserve nazionali in varie criptovalute (rilasciandole e trattenendole per alterare i prezzi), ma non possono stamparli per finanziare programmi politici, e quindi l’inflazione non finirà per rovinarli. Questa caratteristica è condivisa con alcune risorse naturali che funzionano anche come rifugi sicuri, poiché gli stati non possono crearle da zero, come fanno con le loro valute.

Contrariamente all’opinione che bitcoin, e molte delle sue sorelle, siano un vero rifugio sicuro, c’è chi sostiene che l’obiettivo primario delle criptovalute fosse quello di funzionare come valuta, ma è che non si comportano come il denaro che forma le riserve nazionale; euro, dollaro, sterline inglesi…, che restano più o meno stabili (più o meno, perché l’inflazione finisce per corromperli irrimediabilmente), quindi per chi non vede gli asset crypto come un bene rifugio, sono troppo volatili, guardando molto più simile ad un prodotto su cui speculare che ad un asset dove accumulare riserve per tempi migliori. La decisione finale è nelle mani di ciascun investitore. Sembra che le varie crisi che abbiamo superato ultimamente abbiano provocato movimenti al rialzo di questi asset,

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