L’UE avverte Apple: nella privacy siamo tutti uguali
Apple deve trattare tutte le app allo stesso modo quando si tratta di privacy, indipendentemente dal fatto che siano proprie o meno, afferma Margrethe Vestager, capo del comitato antitrust dell’Unione europea.
Apple sta per introdurre la sua funzionalità Trasparenza nel monitoraggio delle app (Trasparenza del monitoraggio delle app) in iOS 14. Questa funzione costringerà le app a chiedere l’autorizzazione per monitorare l’attività degli utenti, consentendo annunci personalizzati.
I critici si erano già lamentati di questa funzionalità e ora l’Unione Europea si unisce alla conversazione consigliando le implicazioni in caso di eccezioni.
Secondo il vicepresidente esecutivo dell’Unione europea, affinché Apple rispetti le normative dell’era digitale e della concorrenza, deve offrire un trattamento equo durante l’implementazione dello standard.
Secondo Reuters, il regista avverte che potrebbe costituire un caso di anticoncorrenziale se Apple non applicasse le regole a se stessa.
«Potrebbe essere necessario indagare sulla concorrenza se viene dimostrato che Apple non tratta le sue app allo stesso modo [del resto]», ha detto Vestager in un’intervista lunedì.
Finora, Vestager afferma di non aver ricevuto lamentele sulle imminenti modifiche da parte di Apple.
Probabilmente la ricezione di un reclamo arriverà da Facebook, che sta accettando a malincuore questa nuova policy di Apple, sebbene si stia lamentando notoriamente utilizzando i mezzi a sua disposizione, come l’acquisto di pagine pubblicitarie sui giornali per raccontare la sua versione dei fatti.
La grande paura di Facebook è che la pubblicità che vende, e su cui si basa il suo modello di business, perda redditività in quanto gli utenti scelgono di non essere (per) seguiti su App e pagine web.